Galleria Antonia Jannone: “Pesci” oltre le apparenze

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Una piccola immagine di un pesce è ciò che cattura la nostra attenzione passando per Corso Garibaldi. L’immagine è corredata da una piccola descrizione che invita a visitare una mostra allestita in uno spazio poco distante. All’entrata veniamo accolte dalla proprietaria, Antonia Jannone, di una competenza e sensibilità rare che ci introduce all’esposizione in corso il cui tema è il mondo ittico.

Antonia spiega che il suo legame con il mare, sebbene ormai viva a Milano da molti anni, è sempre molto forte e la riporta alle sue origini salernitane, a quando a 3 anni ebbe il primo contatto con l’acqua. “Fu mio zio a spingermi verso tutto quel blu – ci racconta davanti ad una tazza di caffè – e da allora non ne ho mai voluto fare a meno”.

Galleria Antonia Jannone: 42 anni di attività

Antonia gestisce lo spazio in Corso Garibaldi 125 da 42 anni, facendosi promotrice di una realtà da sempre un po’ trascurata dalle gallerie: l’architettura. “Sono stata la prima, a Milano, quando ancora le gallerie potevano contarsi nell’ordine delle decine e non delle centinaia, a credere nei disegni di architettura”: una vera pioniera insomma, che, fra gli altri, ha anche avuto l’occasione di collaborare con Ezio Frigerio, architetto arcinoto per il suo legame con Giorgio Strehler, che ha esposto in una mostra personale tutti gli schizzi, i disegni preparatori e infine i bozzetti definitivi di alcune delle migliori scenografie mai realizzate, anche per il Teatro alla Scala.

Una presenza nel settore perpetrata da così tanti anni ha permesso ad Antonia di avvalersi della professionalità degli artisti che ha scoperto e dei quali ha contribuito ad accrescere la fama negli anni. Questi artisti-architetti sono legati ad Antonia da un rapporto che va oltre la professionalità tant’è che alcuni di loro hanno deciso di contribuire con opere create ad hoc per il soggetto dell’ultima mostra, “Pesci”, in esposizione dall’11 dicembre al 20 gennaio. Uno fra i più celebri “artisti” che ha partecipato alla mostra è Erri De Luca, legato da una profonda amicizia con Antonia, che ha dedicato uno scritto elegante e intimo sul tema dei pesci e della contrapposizione fra terra e mare, sulla sfida che pone la natura all’uomo e viceversa.

Capisco i pesci presi nella rete,
perché ho conosciuto retate in terraferma.
Non capisco però perché abboccano all’esca,
che è una contraffazione grossolana.
Cresciuti fra i pericoli della giungla del mare,
tra gli ossessivi agguati, come possono farsi raggirare
dal trucco di un terrestre senza branchie,
goffo sott’acqua come una foca in terra?
Dev’essere per sfida, prova di abilità nel borseggiare l’amo,
sfilandogli il boccone dalla tasca.
Poi cercano i guizzi per divincolarsi,
gli ultimi secondi per beffare, i valorosi sono
i loro campioni.
Issati a bordo, sul fondo della barca con le code
battono il loro applauso alla sconfitta.
Abboccano per sfida, per superiorità del mare sulla terra.
Erri De Luca
novembre 2018

La mostra: i pesci e la simbologia

La scelta del soggetto è naturalmente dettata dalla passione per il mondo acquatico, ma non solo: Antonia ci tiene a sottolineare il valore simbolico del pesce, che è stato il codice di riconoscimento per i primi cristiani perseguitati. La forma stilizzata del pesce veniva utilizzata, infatti, per marcare i luoghi di riunione scelti dai discepoli che a loro volta venivano chiamati “pescatori di uomini”. La galleria costellata di pesci di Antonia Jannone si configura proprio come uno spazio di libertà e di riflessione, di recupero di una morale cristiana che, sotto Natale, fra il caos consumistico, si è forse un po’ dimenticata.

L’allestimento, a cura di Sofia Meda, è stato pensato per dispiegarsi in un percorso originale e innovativo, con la presenza di numerose piante che a tratti nascondono e a tratti esaltano le opere esposte. La mostra si compone di sculture – in particolare hanno attirato la nostra attenzione quelle di Girolamo Ciulla – e di opere realizzate con tecniche diverse, fra cui quella a nostro avviso più originale, utilizzata dall’artista belga Diane Loranchet, dell’olio su carta nautica (autentica).

I quasi venti artisti che hanno contribuito con le loro opere alla mostra, fra cui Andrea Branzi, Gaetano Pesce, Sergio Cappelli & Patrizia Ranzo, Tom Corey, Livio Marzot, Franco Raggi, Giorgio Maria Griffa, sono tutti accomunati dall’amicizia che condividono con Antonia ma soprattutto dalla passione e dal legame che ognuno di loro intesse con il mondo ittico, protagonista indiscusso di questa straordinaria compenetrazione di talenti.

Antonia ci congeda infine con una cordialità difficile da dimenticare che, siamo sicure, accoglierà e sorprenderà chiunque si affacci alla soglia della sua galleria.